TACCO DICIANNOVE

Tacco di ragazza, classe Novantotto,
disegna i suoi sogni sul finestrino
di un treno che la culla sin da bambina
su un pentagramma dal Gargano al Salento.

Tacco di studente, maglia Diciannove,
alle grandi del Nord, scelta non banale,
ha preferito con gioia la squadra locale,
per laurearsi campione nel suo campo.

Tacco di madre, pietanze di speranza,
su una tavola discorsi di amici,
cugini e conoscenti ora molto felici,
dopo una corona d’alloro quaggiù.

Tacco di terra, lunghi tratti di mare,
città affollate e campagne silenziose,
cicale e ulivi ti sussurran cose
che nessun altro saprà dirti mai.

Tacco d’Italia, danzatrice caduta,
scarpe troppo alte, un ragazzo da lontano
le si avvicina e le porge la mano,
è ora di tornare a danzare.

Tacco, perbacco, ma guarda che Puglia,
mi piglia e balliamo su note di riscatto,
avanti insieme con passione e studio matto,
per insegnare al mondo piroette migliori.

#studioinpugliaperchè