#studioinpugliaperché sono io

Ti prego svegliati. Tardi.
Fiatone. Un’ora di viaggio. Appunti o cuffie?
Mi addormento prima di decidere, prima di ricordarmi.

Ricordare di guardare oltre un finestrino impolverato.
Verde che s’indora intorno, ruvida campagna,
quell’avvilupparsi di tronchi sofferti degli ulivi,
centenaria silenziosa dirompente storia.
E di immaginare l’azzurro soffitto
schermato dalle dolci battaglie dei rami di mandorlo.
E di graffiarmi le mani scavalcando muretti a secco brucianti.

Lezione. Preziosi posti in biblioteca… già tutti occupati.
“Oggi non è cos’”
Vieni al mare con me? Ti offro la focaccia.

Lanciando sassolini lisci,
plasmati da passi d’amanti e carezze d’acqua, ora accogliente, rabbiosa ora,
ubriaca del suo vento salato.
Esitano prima di rompere il tremante luccicare.
Non rimbalzeranno, ma raggiungeranno
comunque sempre il naturale nido.
Li capisco. Sono io, come loro.

Resto.
Scavalco gli ormai con i nonostante.
In petto la scommessa che ne valga la pena.