Neanche ricordo più la forma delle mie orecchie, nascoste da cuffie che porto ogni sera. Nascondo i demoni dell’inadeguatezza sotto uno spettro di musica elettronica, mentre in metro esploro i sotterranei parigini. Intorno a me osservo, tra il ciondolare dei vagoni e le cupe smorfie, altre facce e demoni, tutti immersi nelle proprie paludi. Attendo che le porte si aprano: ricomincia la voce distorta che mi annuncia l’inizio di un’altra giornata; sprofondo in una morbida nuvola di dubbio e di inconsistenza, eppure di candido e giovane orgoglio. Ringrazio e maledico l’opportunità d’esser potuto venire a Parigi ad amare la Fisica più teorica e creativa, mia linfa. #studioinpugliaperché grazie alle mie origini salentine mi confronto con la vetta del mondo, l’ENS. Questa sfida raccolta con coraggio mi spezza ogni giorno ma mai mi piegherà. L’ambizione e la curiosità sconfiggeranno i miei demoni, corroborati dalla musica che scorre fluida dagli auricolari. Mi riempiranno di senso e scopo.