#studioinpugliaperché quando sognavo di fuggire da questa gabbia dorata, immaginavo di spiccare il volo verso la via dell’indipendenza, pensavo di iniziare a tracciare il mio percorso in una nuova terra. Un nuovo appezzamento da curare, da arare, da irrigare. Molta fatica e, soprattutto, molto denaro avrebbe richiesto il nuovo acquisto. I miei genitori mi hanno stretta, riscaldata, in un terreno già curato, dalle loro mani e da quelle dei miei nonni. Anche le mie piccole mani si posarono molte volte sulle piante cresciute in quel suolo, erano e sono una tale meraviglia, che racchiude anni di sole e di pioggia, di pianti e sorrisi, di parole, di carezze. Un po’ come me, d’altronde. Non sono forse anch’io una pianta cresciuta grazie alla cura di coloro che mi hanno dato amore? Ho deciso, dunque, di restare ancora con le mie radici in questa terra.
Arriverà il tempo del mio volo e da pianta sarò uccello. Avrò ali piuttosto che radici, ma queste ultime saranno dentro di me.