Chiara Natalicchio
Politecnico di Bari
Delle lunghe giornate universitarie il momento che amo di più -da buona pugliese- è il pranzo. Non solo per il mero piacere del cibo.
E’ un rito, a cui tutti partecipano. Già dall’una cominciano a vedersi gruppetti di ragazzi che cercano un posticino al sole: un muretto, una panchina, un gradino. In un quarto d’ora l’atrio del Politecnico si riempie di gente, che apre contenitori colorati e chiacchierando consuma il pasto.
Oggi Marco, amico d’infanzia, mostra compiaciuto una profumata porzione di riso patate e cozze e parla del suo tirocinio in un’azienda locale. Nunzia lo ascolta interessata, mentre addenta un’invitante frittella. Rosanna è già alla frutta e ci offre i mandarini raccolti il giorno prima dal nonno. Va di fretta, la sta aspettando il suo relatore francese.
#studioinpugliaperchè non voglio rinunciare ai suoi profumi, alla sua luce, agli affetti, alle opportunità che mi offre, alla possibilità di vedere la mia terra crescere anche, in piccolissima parte, grazie a me.