Francesca Natalizio
Università degli studi di Bari Aldo Moro
#studioinpugliaperché dalla mia terra posso imparare
Sono le sei del mattino e sento i primi raggi di sole riflettersi sulle mie foglie. Davanti a me Giuseppe e Rosa caricano l’auto di valigie e tegami: oggi Elena, la loro unica figlia, va al nord per studiare biotecnologie. “Ci sono più opportunità di lavoro su, lo dicono tutti”- l’ho sentita dire cento volte in questi mesi ai genitori rassegnati. Eppure c’è così tanto qui da fare e da imparare.
Ogni alba un ulivo si risveglia con foglie private del loro verde da un male chiamato Xylella.
Dalle foglie e i rami potati si ricava la cellulosa, una catena di zuccheri che, scomposta in parti più piccole, è utilizzata per produrre ciò che muove l’auto che sta portando via Elena. Per non parlare delle acque di scarto della produzione dell’olio, che scarto non sono, i mille tipi di molecole presenti all’interno utilizzabili in mille modi diversi! Ma nessuno oltre me, un ulivo, si accorge degli spunti che la terra in cui ho le radici offre?