Ma come potevamo partire con il gelido oblio in fondo al cuore. Il congedo dalle spiagge deserte, dalla vampa del sol cavallo, dalla cara, gentile, onda consolatrice del mare, madre amica dei dispersi, dei salvati. Come potevamo rivolgerci ad altre più amabili messi di quelle raccolte, ad altri più cari ricordi di quelli vissuti. Noi, a rimpinguare le casse altrui, a rifuggire il grido della terra che prega sconsolata di restare. Noi, a desolar le lande del sole, violate, insultate da chi di luce ignora il nome.
Noi si resta a difender l’onore dell’alma nutrice, della sabbia bollente, della mano sempre tesa a consolare il figlio affranto. A custodire la saggia vecchierella dalle dita di pane, fragile bambina con voce sincera.
#studioinpugliaperché chi mi darà la misura del tempo quando sarà muto l’ultimo gabbiano sulla scogliera?