2.11.1979
Ardesia nel buio opaco di novembre, gli sussurrava storie lontane e abbracciava di schiuma lunare i misteriosi antri salmastri. Sommersa in una cappa fuligginosa di sogni senza nome, l’inaccessibile distesa era ingoiata dal buio intermittente del faro. Oltre la cenere dei comignoli a festa, i vigneti generosi e le spettrali case coloniche dei braccianti, si estendeva indomabile il mare. Un uomo solo contemplava l’irresistibile signora dell’oscurità dagli ipnotici occhi gialli. Come avrebbe spiegato alla moglie che non era possibile tenere in casa la vecchia civetta? Scriveva intanto sul suo taccuino di volerla «integrale selvaggia

9.3.2019
regina della notte fino in fondo» leggevo, in una grafia sbiadita e regolare, incredula di aver trovato Salvatore Toma in quella piccola soffitta magliese polverosa di libri e di passato. #studioinpugliaperché il fascino della poesia locale, ghettizzata per anni nelle biblioteche di provincia, mi ha spinto a restare per difenderla.