IL VIANDANTE SOLITARIO

Cinque di mattina, Milano. La nebbia che imbianca le finestre mentre saluta la luce soffusa e fioca dell’alba. Avvolta nella coperta, rannicchiata nel mio letto, sfiorata dal gelo senza brividi di dicembre, ammiro con nostalgia un panorama che non è il mio. Sola anche oggi, senza il calore della mia terra, senza abbracci fraterni, orfana d’affetto. Un ricordo sfocato come il cielo sbiadito di quell’inizio giornata, di un mare che mi riporta a casa.
Una mano mi accarezza la guancia.
È mia madre che mi sta svegliando.
È tutto un sogno, sì, stavo solo sognando nel mio letto in Puglia.
#studioinpugliaperché non voglio rinunciare alla mia terra, voglio continuare a sognare un futuro non altrove, ma a casa, dove il mare non può far annegare le speranze di un viandante in cerca di una meta.