Sempre cara mi è questa verde Puglia,
terra di passaggio di zefiri e nuvole
che lambiscono il mare così maestoso e spumeggiante.
Ma mirando sterminate distese di viti e olivi
intossicate da veli di petrolio e dall’efflorescenza dei disinfettanti
io nella mestizia casco, privata del disio
di confondermi con l’universo. Questo è il frutto
di quanto l’umana specie ha provocato senza dolersi:
boschi senza animali, acque senza pesci,
fiori senza colori, tempo senza stagioni.
E si ridesta in me l’infiammato ardore
di ridare un volto a questo angolo di infinito
bisognoso di essere risanato da tutti i veleni.
#studioinpugliaperché non si spegne la mia speranza
di continuare a naufragare in un cielo più candido,
ove poter rimirare la ruota d’argento e uno sciame di stelle.