“Nove bombe in nove giorni. La mafia foggiana attacca lo Stato” Questo è solo uno dei titoli di giornale che descrivono Foggia; la città in cui voglio realizzare il mio futuro e il quale nome, da tempo ormai, ha deciso di far rima con “pioggia”. Una pioggia acida e soffocante che l’ha portata a scivolare nel penultimo posto delle provincie italiane per qualità della vita. In una città nella quale l’eco delle bombe fa più rumore di un crescendo rossiniano ed il fetore della criminalità sovrasta il buon odore degli scagliozzi, è proprio vero che il futuro è nelle nostre mani. Io nelle mie spesso stringo un clarinetto; lo studio della musica mi ha insegnato diligenza, abnegazione e tanta costanza. #studioinpugliaperché, seppur banale, l’istruzione è la chiave di volta per invertire questa sterile rotta. Resto a Foggia perché credo nella musica. Credo che non sia un caso se le note musicali sono sette come i colori dell’arcobaleno, ma soprattutto credo nell’arcobaleno dopo la “pioggia”! 🌈