Cammino per strade lucenti e ignote mentre un vento nuovo mi raggiunge.Avvolta dal suo fresco odore, mi appare un cielo azzurro, così chiaro da rendere visibili i ricordi di una città lontana, tutta tesa sul Mediterraneo.Queste piazze mi riportano nei cortili chiassosi, animati dai ragazzi dell’oratorio della mia città, isola di creatività e di relazioni.Un altro passo e vedo una cattedrale gotica, le cui creature fantastiche mi parlano delle fantasie barocche e della luce dorata che affonda nella pietra delle chiese del mio paese.Attraverso un parco, intorno a me si manifestano le immagini di una terra percorsa da radici e ulivi. Sebbene mi separino 1610,82km dalla mia città, la ritrovo e «vivo ormai nelle cose che i miei occhi guardano:/divento ulivo e (…)/terra amara»(V. Bodini).#studioinpugliaperché mi permette di respirare un’aria di cambiamento, dal profumo di gelsomini e di legami, e di camminare attraverso gli scenari dei giorni passati, non così diversi dagli orizzonti futuri.