“Hai pensato cosa fare dopo gli esami? Ho parlato con le mamme dei tuoi amici: loro già
hanno scelto, sanno dove andare”. “Vattene da qua, fidati, sali al Nord, lì ci sono più possibilità, le infrastrutture sono più efficienti e si lavora di più”, replicò il più anziano.
Silenzio. “E’ sempre la scelta più facile: scappare”, pensava. “Amor patria!” gridò. Tutti lo guardarono stupiti, come se si fossero persi gran parte della trama. Salpare su quel “barcone di cervelli”? Non era proprio il tipo…
Costeggiando quella penisola pugliese, sua casa, culla di innumerevoli ricordi, desideri e sogni, avrebbe ceduto al richiamo mortale. Dopo aver plasmato della cera per offuscare l’udito della cieca flotta, avrebbe ordinato di essere fissato all’albero dell’imbarcazione, piuttosto che con una fune resistente, con un sottile ramoscello d’ulivo ammalato, magari bruciacchiato. Sarebbe stata un’Odissea tagliata esattamente a metà, conclusa già al XII libro.
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