Sono una ragazza come tante, dai sogni ingombranti e #studioinpugliaperché questa terra fa bene al cuore. E’ uno scrigno che va preservato, ma allo stesso tempo condiviso. Questa terra ci ricorda che per sentirsi accolti non bisogna adeguarsi. Al contrario, ci invita a farci strada, riconoscendo l’altro come risorsa unica. Soprattutto a fronte della situazione pandemica e di guerra in Ucraina, la mia regione ha superato con determinazione la paura dell’ignoto e si è posta l’obiettivo di realizzare strategie emergenziali efficaci. Il timore di non farcela ci ha spronati a non lasciarci sopraffare ma a garantire accoglienza, attenzione. Migliaia di giovani hanno dato il proprio contributo in ospedali, centri Caritas, parrocchie, maturando professionalmente e umanamente. Ecco cosa insegna la mia regione: l’approccio alla soluzione condivisa.
Questo “tacco d’Italia” mi insegna che essere se stessi non è mai un errore.
Se ti fa sentire a casa, pur non essendolo…è il posto giusto.