Miriam D’Elia
I.I.S.S. Marco Polo
#studioinpugliaperché. LA FABBRICA DEI FIORI
Promettendo progresso, sorse in città una fabbrica.
Ciminiere espiravano rampicanti di fumo nero tossendo cenere, nel cortile possenti macchinari con furiosi occhi rossi scrutavano intorno.
Io, cresciuta tra il profumo di pane sfornato e prati verdi, vedendo quell’uggiosa città di carbone, dove i fumi avevano soppresso ogni spiraglio di sole, mi rattristai; di quei piccoli particolari dei miei ieri non era rimasto nulla.
Un giorno, camminando, notai tra i fumi e tra i mille strati picei di cemento un fiore e…
Una domenica, con la città che riposava, mi intrufolai nella fabbrica e sparsi in ogni angolo tantissimi semi.
Giorni dopo, tra chi correva a lavorare, investire e fatturare, vidi dovunque nella fabbrica, persino nelle bocche delle ciminiere, fiori e verde erba.
Del fumo e della cenere non c’era traccia, era tornato anche il sole! La gente guardava.
Il progresso, quello vero, che non sopprime la natura ma le tende la mano, aveva vinto.