Non è che con la faccia contro l’asfalto si respiri molto bene.
Ma d’altronde non avrei dovuto usare la moto a quell’ora per andare a mare.
È che basta il rumore delle onde per tranquillizzarmi e quella notte si faceva sentire l’ansia per il futuro.
La facoltà era chiara, ma mi domandavo se valesse la pena rimanere a studiare in Puglia o se fosse meglio spostarsi a Roma.
Quella notte di febbraio il mare non sono riuscito a vederlo, ma sono riuscito a rispondere alla domanda.
O meglio ha risposto per me quel medico che mi ha operato e che nel suo territorio ha voluto credere rimanendo a studiare e lavorare.
#studioinpugliaperché giorno dopo giorno vedo la differenza fatta dalle persone che in Puglia ci sono rimaste.
Non è necessario narrare cose assurde: basta raccontare le storie di chi nella sua terra crede e vuole credere, di chi ha portato a termine il suo percorso di studi ed ora lavora, di chi ha costruito realtà imprenditoriali affermate, di chi può aprire il libro davanti mare.